Chi conosce il contesto produttivo di Parma sa benissimo che non vi sono esigenze pressanti di logistica richiedenti aerei cargo. Ben altro serve alla nostra economia e alla città, in primis di promuovere un brand territoriale, quello della Food Valley, basato su un contesto salubre, sul miglioramento delle condizioni ambientali, sulla cura per la biodiversità e soprattutto su un diverso concetto di innovazione e sviluppo del territorio. Non certo asfalto con allungamenti di pista, capannoni, parcheggi, traffico pesante, con inquinamento dell’aria, consumo di suolo, disturbo acustico specialmente notturno (su tutta la città). Considerati i capitali pubblici già investiti, ci attendiamo un piano industriale privato di rilancio del traffico turistico con rotte sulle capitali europee a beneficio di tutta la città.
Dicci cosa ne pensiTra le attrezzature urbane il tema dello Stadio va riaperto con il Parma Calcio ma nell’ottica di una efficiente nuova struttura ad alta sostenibilità, anche per grandi eventi durante tutto l’anno e in diversi giorni della settimana e con funzioni aggiunte metropolitane. Un complesso all’avanguardia da erigersi su aree urbanizzate dismesse nella fascia nord della città, facilmente raggiungibile dall’esterno e in bicicletta dal centro città. Allo stesso tempo riportando il Tardini alla bellezza della sua essenza monumentale di inizio ‘900 per consegnarlo alle attività sportive tradizionali ed innovative, amatoriali e scolastiche, alle società giovanili, al verde attrezzato per tutta la cittadinanza. Questo è il percorso privilegiato da verificare, dove gli interessi generali della città e quelli del Parma Calcio possono trovare un sinergico allineamento.
Dicci cosa ne pensiIl caso della Cittadella, evitato in extremis lo scempio di chi voleva renderla una sorta di arena per grandi spettacoli all’aperto, dimostra come serva al contrario un atteggiamento di rispetto e di valorizzazione del verde storico monumentale della città, come d’altra parte facciamo con i monumenti in pietra del centro storico. Buona e costante manutenzione, restauri programmati per le porte ma anche per certi monumenti arborei, valorizzazione di funzioni compatibili, oltre a quelle consuete per il tempo libero e lo sport cittadino, quali incontri culturali, iniziative educative e di promozione dei valori ambientali, di conoscenza della storia urbana. Impostazione questa che coinvolge anche il Parco Ducale, troppe volte utilizzato per funzioni improprie e a rischio distruttivo.
Dicci cosa ne pensiIl tema dell’alta velocità, dopo la scelta molto discutibile della stazione mediopadana a Reggio Emilia e la realizzazione del raccordo con la nostra stazione urbana, non può che risolversi realisticamente attraverso una decisa negoziazione con gli enti preposti per ottenere almeno un ulteriore treno in andata e ritorno sulla tratta Milano-Roma-Napoli. A questo si deve aggiungere un servizio shuttle di collegamento Parma-Reggio, a frequenza differenziata rispetto ai picchi di domanda, con estensione di collegamento anche ad aeroporto e Fiere. La proposta della fermata alla Fiera, velleitaria poiché di difficilissima realizzazione sotto molteplici aspetti, non deve pregiudicare azioni immediate e risposte concrete che aspettiamo da anni.
Dicci cosa ne pensiIl tema del decoro urbano non è un tema accessorio, è fondamentale nella vita quotidiana e a supporto dell’abitare, del commercio, dell’attrattività del nostro contesto. Nel centro storico riguardo alla pulizia di strade e piazze, di allestimenti impropri, di cura degli edifici. Nella periferia anche sugli spazi verdi, le attrezzature per i bambini, la manutenzione generale dei parcheggi e di altri spazi pubblici. Un tema che richiama una ben diversa attenzione ed una organizzazione di progetto e di manutenzione in grado di monitorare ed intervenire tempestivamente laddove vengono segnalati problemi di decoro, quelli che poi contribuiscono ad incrementare gli stati di degrado.
Dicci cosa ne pensiIl tema del Teatro Regio va innanzitutto interpretato sul piano di una nuova strategia di caratterizzazione e valorizzazione di una struttura tanto culturale quanto identitaria della città di Parma, pur mantenendo un regime di utilizzo aperto ma qualificato. Analizzata sul piano dei costi-benefici l’attività di questo teatro storico richiamerebbe un ritrovato progetto produttivo, supportato in primis dalle professionalità presenti con cui condividere obiettivi certi, ed un’azione di internazionalizzazione più decisa e qualificata. Solo così si metterà a valore la reputazione del Regio e di conseguenza l’identità complessiva della città verdiana a favore del turismo di qualità e dell’immagine “Parma” all’estero, per altro fondamentale veicolatrice delle nostre imprese a livello nazionale ed estero.
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